SoLunch promuove da sempre un uso più equo e consapevole delle risorse, quindi non potevamo non essere entusiasti della partecipazione che c’è stata al #FridayForFuture. La riduzione degli sprechi alimentari è un traguardo molto importante nella lotta al cambiamento climatico. Molti pensano di non poter far molto a riguardo, ma noi che applichiamo questo principio ogni volta che invitiamo qualcuno a pranzo possiamo assicurarvi che invece chiunque puo’ dare un gran contributo con poco sforzo. Basta seguire alcune linee guida!

Alcuni consigli per le scuole su come ridurre gli sprechi alimentari dei loro alunni.

Gli svantaggi dello spreco alimentare

Sprecare cibo ha conseguenze economiche, ambientali e sociali.
Abbiamo già parlato di come fare poca attenzione a quello che si compra possa pesare molto sulle tasche delle persone, ma non è solo questione di soldi: stando alla Coldiretti, il cibo sprecato in Italia potrebbe sfamare 44 milioni di persone! Inoltre, l’impatto ambientale degli 1,3 miliardi di tonnellate di cibo sprecato ogni anno è devastante. Per smaltirli, si sperpera un volume d’acqua pari alla portata del fiume Volga, si consumano 1,4 miliardi di ettari di terreno (circa il 30% della superficie agricola mondiale) e si rilasciano 3,3 miliardi di tonnellate di gas serra nell’atmosfera.

Cosa possiamo fare nel nostro piccolo per ridurre gli sprechi? Ce lo spiega Paola Bortolani!

E’ ancora possibile dare il proprio contributo prestando semplicemente attenzione alle piccole cose. Per promuovere meglio questo concetto, abbiamo cominciato a collaborare di recente con Paola Bortolani, creatrice del blog Primo Non Sprecare, dove pubblica regolarmente consigli per utilizzare gli avanzi e ridurre al minimo gli sprechi in cucina. Ha anche scritto un e-book: “Il Gusto di Non Sprecare, Ricette di una genovese in cucina”, che potete acquistare su Amazon e Kobo.

Vogliamo farvi conoscere meglio Paola, per questo l’abbiamo intervistata per voi!

Ciao Paola, parlaci un po’ di te e di Primo Non Sprecare

Con molto piacere, grazie

Come è nata l’idea del tuo blog?

All’inizio pensavo solo di farmi un ricettario personale, sulla base delle mie esperienze e dei gusti della mia famiglia, nel quale raccogliere tutte le mie strategie per non sprecare cibo. Poi, nel 2015, partecipando all’esperienza di Expo, ho scoperto quanto sia diffuso il problema dello spreco domestico. Ho così deciso di dare un taglio più definito al mio blog, proponendo quasi solo ricette anti-spreco, ricette per riciclare gli avanzi in modo intelligente, per recuperare gli scarti ogni volta che è possibile.

Cosa pubblichi di solito su Primo Non Sprecare?

Come ho detto, moltissime delle mie ricette contengono suggerimenti per non sprecare cibo. Del resto, questa è la quotidianità: penso sia piuttosto normale non riuscire sempre a calcolare perfettamente la quantità necessaria. Quello che avanza oggi può diventare protagonista di una ricetta, magari completamente diversa, domani.

In alcuni dei tuoi post insegni dei metodi non solo per non sprecare, ma per trasformare in una risorsa quello che si pensa di dover buttare. Hai qualche consiglio lampo da dare ai lettori di questo blog?

Perché non approfittare delle parti di scarto di alcune verdure (per esempio, foglie esterne dei carciofi, baccelli di piselli e fave, foglie rovinate di cavolfiori o lattuga) per preparare dei brodi vegetali aromatizzati? Sono ottimi come base per una crema di verdura, per portare a cottura un risotto, o per impastare la base di una torta salata che ha per protagonista la stessa verdura.

Il tuo libro è molto interessante. Ti va di parlarne ai nostri lettori?

Ho scritto un e-book che si chiama “Il Gusto di non Sprecare” e si trova su Amazon e Kobo. Non è solo un ricettario, ma un vero e proprio metodo di lavoro per imparare a sprecare meno possibile, a valorizzare avanzi e scarti, a fare in casa alcuni alimenti che di solito si acquistano pronti.

La settimana scorsa c’è stato il #FridayForFuture. Ci sei andata? Cosa ne pensi?

Non ho partecipato, ma mi sono commossa a vedere tanti giovani che, in tutto il mondo, si sono dati appuntamento per chiedere una cosa di cui hanno pieno diritto: il futuro. Sosteniamoli e facciamo la nostra parte!

Oltre agli sprechi in cucina, quali misure consigli di adottare nella vita di tutti i giorni per evitare di sprecare risorse in generale?

Non ho bacchette magiche, purtroppo, e non posso che ripetere quanto già raccomandato in generale. Sono anche convinta che indietro non si torna, e che quindi si debba cercare di trovare un equilibrio senza rinunciare alle comodità a cui siamo abituati. Da parte mia, uso i mezzi pubblici o le gambe, bevo acqua del rubinetto, mangio poca carne e, ogni volta che posso, faccio la spesa presso i coltivatori. Piccole cose totalmente indolori, ma sono fermamente convinta che il cambiamento debba arrivare dal basso.

I consigli dell’EPA per ridurre gli sprechi alimentari in casa.

Il cambiamento è alla portata di tutti

Come avete potuto leggere, non è difficile prendere piccole abitudini di cui possiamo beneficiare tutti: non solo prestando attenzione a queste linee guida si finisce per risparmiare (e anche molto), ma si fa un grande favore all’ambiente e alla comunità, specialmente se si comincia a fare la spesa direttamente dal coltivatore o dall’allevatore (dei benefici del km 0 e simili abbiamo già parlato in un altro articolo) – e chi segue il nostro blog sa già quanto questo sia possibile anche per chi vive in città.

Noi di SoLunch ringraziamo Paola per questa intervista e per le ricette che ha condiviso con noi, che verranno condivise ogni venerdì sulla nostra pagina Facebook, e nel nostro piccolo continueremo a vivere e promuovere una progressiva riduzione degli sprechi e la formazione di comunità più interconnesse e solidali.