Storie di SoChef – Intervista a Davide M.
Oggi conosciamo meglio un veterano della nostra #cucinadiffusa: signore e signori, ecco a voi il SoChef Davide M!
Ormai lo sapete, per noi di SoLunch la nostra community è davvero importante. Tutti i SoChef e i SoDiner fanno parte della nostra grande famiglia, e fin dalla nostra nascita ci piace raccontarvi le loro storie.
Oggi è il turno di Davide M., uno dei nostri SoChef più amati e ricercati dai SoDiner.
Oltre ad essere un SoChef, con noi Davide ha anche partecipato a diversi eventi, come la social eating experience, dove ha cucinato delle ricette anti-spreco pubblicate sul nostro e-ricettario “NoPlanetB: La Tavola di Tutti i Giorni per l’Ambiente”.
Storie di SoChef – Intervista a Davide M.
Ciao Davide! Parlaci un po’ di te
Potrei iniziare dicendo che mi piace mangiare e mi piace cucinare. Cucino da sempre e nelle situazioni più diverse. Nella mia vita ho avuto la fortuna di combinare perfettamente due passioni che si sono reciprocamente alimentate: la passione per la cucina e la passione per i viaggi.
Ho viaggiato grazie anche alla mia passione del cucinare e ho cucinato per me e per altre persone, nel mio vivere di qua e di là.
Queste due anime si sono combinate anche nel modo di vivere la cucina e nei piatti che amo preparare, dando spazio sia alla tradizione che all’etnico.
Come hai conosciuto Solunch e cosa ti ha spinto a diventare SoChef?
Tornato in Italia, dopo anni vissuti all’estero, ho desiderato creare una situazione che mi riportasse in qualche modo alla dimensione del mio viaggiare, attraverso la condivisione del cibo in modo informale, amichevole e spontaneo.
Creare la possibilità di trovarsi intorno ad un tavolo sentendosi comodi come a casa propria ma con l’opportunità di raccontare e ascoltare, o semplicemente di condividere il silenzio dedicandosi al puro incontro con il cibo. Anche il silenzio è prezioso in una conversazione.
Stavo cercando una soluzione per poter aprire la mia piccola casa e cucinare per qualcuno e SoLunch mi è sembrato molto in sintonia con questa visione.
Come è stato il primo pranzo che hai cucinato per un SoDiner?
Ho cucinato pensando di cucinare per me e di accogliere come mi sarebbe piaciuto essere accolto. È stato facile dedicarmi al piatto, emozionante aprire la porta e fare entrare una persona nel mio mondo, per condividere il mio cibo. In qualche modo è qualcosa di molto intimo… due mondi che si incontrano, come in un viaggio.
C’è sempre un po’ di suspense all’idea di ricevere nel proprio spazio uno sconosciuto. Ma in queste situazioni mi collego alla visione della Kirghisia di Silvano Agosti: pensare che sto accogliendo un altro essere umano, che è un capolavoro della natura, rende tutto più naturale e spontaneo. Così è stato con il primo SoDiner! Ci siamo seduti allo stesso tavolo condividendo il cibo in modo amichevole e morbido. Mi è piaciuto.
Cosa cucini di solito?
Mi piace cucinare di tutto. Mi piace provare cose nuove, sempre tornando alla tradizione per orientarmi. Per il momento su SoLunch ho proposto prevalentemente primi e in genere piatti veloci da cucinare ma voglio allargare la mia proposta e soprattutto comprendere cosa desiderano i SoDiner che incontrerò.
Avendo cucinato non solo in Italia ma anche all’estero, conosco vari piatti etnici, che penso di inserire nei miei menu una volta a settimana, come appuntamento fisso.
Tra le mie proposte ho inserito anche il Menù del Pellegrino, rivolto in particolare a chi è interessato all’esperienza del pellegrinaggio, a chi lo ha fatto, lo farà o ne è solamente incuriosito. Trovarsi tra pellegrini e condividere la propria esperienza, oltre che un buon piatto, è sicuramente un mio desiderio, credo facilmente condivisibile da chi ama viaggiare camminando.
Sei diventato in poco tempo uno dei SoChef più attivi della tua zona. Cos’è che ti fa apprezzare maggiormente il fatto di cucinare per qualcun altro?
Semplicemente perché mi piace cucinare ed è bello offrire ad altre persone il cibo preparato con passione… è una creazione che ha maggiore espressione se è direzionata a qualcuno. Il cibo è convivialità, nutrimento oltre che per il corpo anche per l’anima, se caricato di buone intenzioni.
Si sono creati rapporti di amicizia con i tuoi SoDiner?
Sicuramente SoLunch è un ottimo modo per conoscersi perché mangiare insieme è un atto importante oltre che bello. L’ultimo mio ospite è tornato due volte in tre giorni e…ci siamo divertiti.
Consiglieresti SoLunch a chi ci sta leggendo?
Consiglio sicuramente Solunch per tanti motivi, ma soprattutto perché è bello sentirsi a casa ovunque (non solo per un viaggiatore) e Solunch è un invito ad aprirci a questa possibilità…di creare un vicinato solidale e amichevole che cammina insieme, nella gioia di incontrarsi e nella fiducia reciproca.
Il mondo è pieno di belle persone, anche se ci vogliono far credere il contrario; ma noi possiamo rendere le nostre case delle Case Amiche e in questo SoLunch è sicuramente un aiuto. Grazie!
Volete andare a pranzo da Davide? Registratevi su www.solunch.it ed entrate a far parte della nostra community!