SoLunch è condivisione e socializzazione. Lo ha capito ben presto Nicola, studente abruzzese, da qualche anno a Milano, tra i SoDiner più attivi dell’ultimo periodo nella pausa pranzo.

Oggi abbiamo deciso di intervistarlo per ricevere da lui sensazioni e pareri sulla sua esperienza.

Ciao Nicola, ci racconti chi sei?

“Ciao a tutti. Sono uno studente della NABA, l’Accademia delle Belle Arti. Sono da circa 2 anni a Milano, ho deciso di trasferirmi per cercare una svolta in positivo alla mia vita. Mi trovo bene, anche se è una città abbastanza complicata da vivere. Per me è stato un cambio di abitudini: venendo da una realtà piccola come Avezzano, in Abruzzo, ho riscontrato una grande differenza. Ma sono un tipo molto curioso e mi piace sperimentare tutto ciò che questa grande metropoli offre”.

Come sei venuto a conoscenza di SoLunch?

“Ho scoperto SoLunch tramite un annuncio sulla pagina Facebook della piattaforma. Dopo un paio di giorni ho letto anche un bellissimo e completo articolo sul Corriere della Sera e ho deciso di provare questa esperienza visto che vivo la pausa pranzo spesso fuori casa”. 

Raccontaci la tua prima volta…

“La prima volta che ho prenotato un pranzo è stata tre mesi fa circa. C’era un mix di curiosità e ansia nel riuscire a capire com’era questa esperienza. Sono andato da una SoChef in zona Porta Romana. Ho trovato una location molto bella e persone altrettanto piacevoli, abbiamo parlato di molti argomenti: politica, università e quindi di obiettivi personali. E’ stata una chiacchierata piacevolissima con persone che non avevo mai visto prima. Porto nel cuore un ricordo positivo, tanto da aver rifatto altre volte questa esperienza”.

Perché la gente dovrebbe scegliere SoLunch?

“Io ho trovato molto interessante questa possibilità, ho risparmiato dei soldi e ho conosciuto persone nuove, affrontando argomenti diversi dall’ordinario. Consiglio a tutti di fare questa esperienza perché aiuta a superare dei blocchi sociali che tutti abbiamo, ad esempio la paura di socializzare con persone sconosciute. Una volta provata questa esperienza la prima volta, non si ha più timore di riprovarla anche in altri contesti. Chissà, un giorno mi diletterò anche a fare il SoChef…”

Ti è piaciuta la storia di Nicola e vuoi sperimentare anche tu con SoLunch?