Si chiama Antonio, per il suo pubblico Toni. Sì perché Toni è un rapper di provincia, studente di Economia ma con un’anima artistica intima e insospettabile. “E non mettete la y alla fine. Mi chiamo Toni, no Tony. Proprio come l’ex centravanti della Fiorentina. Nessuna americanata con me”, precisa. E in effetti è fiorentino il nostro Toni, trasferitosi a Milano per studio e con un’altra passione nella testa: la cucina. Grazie a SoLunch sforna piatti scapestrati, guadagna, si diverte a cucinare per gli amici e da qualche tempo non solo. A 24 anni fa mille cose e ha un messaggio da dare.

 

Prego…

“Ci chiamano la generazione dei nullafacenti. Nullafacenti a chi? Io scrivo canzoni, studio, lavoro come barista, mi mantengo da solo. Cucino per me, per i miei coinquilini e non solo. Nei miei piatti metto la musica che ho dentro”

 

Ovvero?

“Il pranzo è il mio concerto. Cerco sempre di stupire. Nel social eating trovo il teatro giusto per comunicare. Con SoLunch racconto i miei gusti musicali e nel frattempo mangio in compagnia.”

 

Raccontaci la tua esperienza con SoLunch…

“Sono sempre stato appassionato di cucina come vi dicevo. La scorsa estate ho conosciuto a Londra una ragazza che apriva la sua casa cucinando per gli altri. Era una studentessa come me. Ho pensato: esiste un modo per farlo anche in Italia? Una rapida ricerca su google e ho trovato SoLunch. Adesso posso dire di essere uno di loro.”

 

Qual è il piatto che proponi più volentieri?

“Adoro i secondi. Hanno una maggiore velocità di composizione, ma sono anche i più difficili. Se sbagli quelli, sbagli punto e basta. E poi li coloro a mio piacimento. Da buon toscano amo la carne. Ma mi diverto con le verdure. Frullo le carote e creo salse particolari. La carne arancione piace… anche se non sembrerebbe così a voce, senza provarlo. I miei clienti amano piatti svelti, con una bibita non impegnativa. Niente vino sebbene le mie origini suggerirebbero il contrario, il più delle volte una coca cola. E’ davvero tutto molto sciallo, ve lo assicuro…”

 

Consiglieresti quindi SoLunch?

“Sì, per chi ha voglia di sperimentare. Per uno studente che ha del tempo libero, fra un libro e l’altro, è l’ideale. Ho conosciuto tante persone, mi sono messo alla prova… e direi che è andata bene! Sicuramente quando mi sono approcciato a SoLunch avevo un po’ di timore che non funzionasse, a maggior ragione per un profilo improvvisato in questo mondo come me e che non aveva mai gestito delle prenotazioni. Invece ho potuto subito notare la modernità di questo sistema, il suo impatto sul web e le sue dinamiche molto snelle e immediate.”

 

Ti ricordi il primo pranzo organizzato con SoLunch?

La mia prima cliente è stata… la mia fidanzata. Volevamo vedere come funzionava e abbiamo fatto una prova. Lei è entrata sul sito, ha simulato l’acquisto, e non ha riscontrato alcun tipo di problema. Tutto perfetto e intuitivo. A fine pranzo mi ha fatto i complimenti… avevo cucinato bene, era la mia prova generale…”

 

Qual è il SoDiner che più ti ha incuriosito?

“Una volta ha prenotato da me una giovane coppia pugliese. Era in vacanza a Milano. Ridevano a ogni cosa che dicevo. Sì, fra le mie doti c’è anche la simpatia, ma loro mi facevano sentire più buffo del solito, poi col loro accento è impossibile non trovarsi bene. Anche se il mio sogno…”

 

Il tuo sogno?

“Il mio sogno è cucinare per Fabri Fibra. E con la scusa del cibo, fargli sentire qualche mio inedito. Sapete com’è, per noi che amiamo il rap… lui è il numero uno”

 

Ci comporresti un verso su questa esperienza?

“Mi avete preso davvero per Fabri Fibra? Ahaha, scherzo. Ma mi è difficile così su due piedi. Fidatevi comunque che ne vale la pena, SoLunch è perfetto per chi come me vuole condividere la sua passione guadagnando…”

 

Pensi che diventare Chef possa essere da grande il tuo lavoro? O farai il rapper?

“Onestamente penso nessuno dei due. Ma mi diverte fare entrambe le cose. Penso che le cose belle siano quelle che non hanno aspettative. Oggi faccio tante cose. Grazie a SoLunch anche lo Chef. Sono uno studente ma già guadagno facendo qualcosa che amo, e sfido i giudizi della gente. Ricordate quando vi ho detto che non sono un nullafacente? Ecco, spero con questa intervista di avervi fatto capire perché”.

 

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